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Imperia nasce solo un secolo fa dalla fusione di due città, Porto Maurizio e Oneglia, che si osteggiarono sin dall’Unità d’Italia, e presero il nome neutrale del torrente Impero che le separa in modo naturale.

La cucina, di origine povera, riprende diverse specialità liguri come ad esempio il pesto preparato con il basilico fresco coltivato sulle sue colline. Vanta anche una tradizione per le torte salate come la farinata di ceci e olio d’oliva con l’aggiunta del cipollotto, la torta verde (conosciuta anche come pasqualina) ripiena di verdure, riso e uova. Ha prodotto anche una sua versione di pizza alla genovese con salsa di pomodoro, olive rivierasche, cipollotto, formaggio molle (tipicità ligure). Per quanto riguarda i dolci sono famose le “Bugie” di carnevale, fritte e ripiene di marmellata. Condivide con altre provincie alcune denominazioni importanti come le Acciughe sotto sale del Mar Ligure IGP, il Basilico Genovese DOP, i Vitelloni Piemontesi della coscia IGP e naturalmente l’olio Riviera Ligure DOP prodotto da diverse aziende olearie che hanno sede proprio nella città.

Il vino ad Imperia

Nonostante le dimensioni contenute e lo spazio ridotto per i vigneti, Imperia vanta diversi vini a denominazione come: Pornassio o Ormeasco di Pornassio DOC, Riviera Ligure di Ponente DOC con sottozona Riviera dei Fiori, Rossese di Dolceacqua o Dolceacqua DOC; vini espressione del territorio e dei vitigni vermentino, pigato, moscato bianco, rossese e dolcetto.

Oggi Gianluca Ferrando ci porta a scoprire Imperia e, mentre ci racconta dell’unione delle due città, ne approfitta per farci percorrere un discreto percorso che dal luogo dell’incontro, il Duomo di San Maurizio, ci porta all’arrivo della passeggiata, la Basilica di San Giovanni Battista. In un continuo avvicinarsi e allontanarsi dal mare, passano quasi due ore senza che ce ne siamo quasi accorti, tanto le viste e gli scorci sono coinvolgenti. Nei pressi della Basilica, Gianluca ci porta in un locale molto caratteristico, piccolo ma estremamente accogliente. Ordiniamo l’aperitivo e a seguire un ottimo pranzo di pesce, durante il quale partono le domande.

Da 1 a 10 quanto è utile per te incontrarsi a tavola per fare business? e perché?

7
Perché si può piacevolmente e serenamente parlare di business senza prendersi troppo sul serio e senza problemi di tempo.

Credi/ritieni esistano particolari usi, costumi locali nel relazionarsi a tavola? Idem in momenti più “soft” come le pause caffè, gli aperitivi ecc.

La colazione è il momento più piacevole per relazionarsi. Tanti bar che si trovano a Sanremo hanno tutto l’anno tavolini all’esterno e il bellissimo clima mite della riviera dei fiori da una continuità tutto l’anno a questa abitudine.

Se dovessi descrivere la tua città dove vivi tramite il piatto tipico, quale indicheresti? Anche più di uno.

La Sardenaira. Ricetta semplice, estiva, mediterranea.

Se dovessi descrivere la città dove vivi tramite la bevanda tipica (alcolica o analcolica), quale indicheresti? Anche più di una.

Spritz indubbiamente. Per 10 mesi l’anno si può prendere l’aperitivo godendosi la visione del mare e delle palme.

Puoi descrivere un rito o un’abitudine relativi alla tavola tipici della tua città?

Ahimè il mugugno… abitudine secolare. A tavola tutti insieme a lamentarsi.

Hai una ricetta di famiglia, qualcosa che identifica le tue origini e che condivideresti?

I Pansot. Sono il primo piatto ligure che mangiavo a chili quando ero piccolo.

Concludiamo con un tuo aneddoto, ricordi un momento in cui hai fatto delle scelte a tavola che ti hanno permesso di raggiungere gli obiettivi oppure al contrario, che ti hanno precluso questa possibilità? Puoi descriverle?

Sono abituato a prendere sempre le decisioni importanti al mattino dopo la colazione. Quello è il momento più ispirate e sereno della mia giornata.

Grazie Gianluca per il tempo che ci hai dedicato, speriamo di reincontrarti presto.

Di seguito alcuni collegamenti utili per approfondire la conoscenza di Imperia

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