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Secondo leggenda la nascita della città è dovuta a un ordine dell’oracolo di Apollo a Delfi. Di certo sappiamo che fu celebre per i suoi medici e per la scuola di sapere di scienza, matematica e musica fondata da Pitagora. La cultura e tradizione culinaria calabra raccoglie tante specialità disponibili nei vari capoluoghi.

Questa è una selezione di specialità dagli antipasti ai dolci: Pecorino Crotonese DOP; Capocollo di Calabria DOP; pane di Cutro, preparato con un’alta percentuale di farina di grano duro e farina di grano tenero; crostino cu a’ Sardella piccant conzata ccù ogghju e cipoll i’Tropeia (pane a crostino con sardella piccante, olio e cipolla rossa di Tropea); sardella, crema spalmabile fatta con gli avannotti delle sarde o delle alici e tanto peperoncino in polvere, è conosciuta anche come il “caviale dei poveri”; pummadori sicchi (pomodori secchi) e pipi salati (peperoni salati); cavatelli (cavateddri), gnocchetti di pasta fresca solitamente conditi con ragù di carne suina e salsiccia crotonese; infine ma non ultimo un elemento utile per condire come l’olio Alto Crotonese DOP.

Per i golosi suggerisco anche le cuzzupe, dolci realizzati con farina di grano duro, lievito, acqua e uova oppure le pitte, sfoglie di pasta di grano duro schiacciate e infornate poi completate con vermut, olio o miele. I vini della zona sono caldi e profondi come Cirò DOC, Lipuda IGT, Melissa DOC, S. Anna di Isola Capo Rizzuto DOC, Val di Neto IGT e Calabria IGT.

L’appuntamento a Crotone è sul lungomare, nei pressi del porto, dove gli alberi e le siepi si alternano alle palme. Mariatiziana De Leo e Rosario Bomparola ci hanno accompagnato lungo tutta una serie di vicoli stretti e di piazze estremamente caratteristiche che dal Duomo intitolato a Santa Maria Assunta, portano verso il mare.

Nelle città che si affacciano sul mare si respira sempre un’aria piacevole, calda ma non fastidiosa, a volte rinfrescata da una leggera brezza. In questa perla della Calabria i profumi del mare si mescolano a quelli del cibo, perché, come ci raccontano i nostri amici, qua le tradizioni legate alla tavola hanno ancora una loro valenza, ma soprattutto i calabresi sono molto fieri delle loro specialità tipiche, uniche in tutto il mondo. Camminiamo per un po’ sul lungomare e alla fine arriviamo al posto in cui i nostri ospiti hanno prenotato per aperitivo e pranzo. Adesso che siamo seduti e abbiamo brindato, partono le domande.

Rosario, da 1 a 10 quanto è utile per te incontrarsi a tavola per fare business? e perché?

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Penso che sia un ottimo modo per parlare di affari. Io sono originario qua di Crotone, però da anni gestisco buon bar ristorante a Reggio Emilia, nella piazzetta dietro al comune. Vedo passare tanta gente che si siede ai tavoli e mi sono accorto che da quando arrivano e si siedono, a quando si alzano e se ne vanno, l’umore e i rapporti cambiano.

Mariatiziana, credi o ritieni che esistano particolari usi, costumi locali nel relazionarsi a tavola? Anche in momenti più “soft” come le pause caffè, gli aperitivi …

Sicuramente gli aperitivi. Soprattutto negli ultimi tempi sono diventati un momento di incontro in tutta Italia. Incontrarsi prima dei pasti, in maniera rilassata, e diventato anche qua un rito, soprattutto tra i più giovani.

Se dovessi descrivere la città dove vivi tramite il piatto tipico, quale indicheresti? Anche più di uno.

Covatelli al ragù. Semplice impasto di farina di grano duro, acqua e sale, conditi con sugo con costine di maiale, salsiccia e pancetta.

E tu Rosario cosa dici?

La Calabria è famosa per la Nduja, ma anche per la pasta ripiena al forno. Nel mio locale servo per pochi clienti affezionati i nostri salumi e formaggi tipici calabresi.

Se dovessi descrivere la città dove vivi tramite la bevanda tipica (alcolica o analcolica), quale indicheresti? Anche più di una.

Siamo famosi per il bergamotto, con il quale ci prepariamo tante bevande sia analcoliche che alcoliche. Elisir, grappe al bergamotto, amari al bergamotto… E poi c’è la Brasilena.

Mariatiziana, ce lo spieghi tu cos’è?

La Brasilena è una bevanda analcolica tipica della Calabria, a base di caffè, come si può intuire dal nome. Pensa che la esportiamo anche in America.

Puoi descrivere un rito o un’abitudine relativi alla tavola tipici della tua città?

Le polpette fritte, tutte le domeniche, come antipasto.

E tu che rito hai Rosario?

Per quanto riguarda i riti, considero il pranzo domenicale un momento importante della giornata; cioè, calma, tranquillità, si parla, si sta insieme alla famiglia, …

Hai una ricetta di famiglia, qualcosa che identifica le tue origini e che condivideresti?

Pipi e patat. Consiste nel friggere insieme i peperoni calabresi e le patate della Sila. Se volete provare dopo ce li facciamo fare. Per noi calabresi non è un mangiare pesante.

Concludiamo con un tuo aneddoto, ricordi un momento in cui hai fatto delle scelte a tavola che ti hanno permesso di raggiungere gli obiettivi oppure al contrario, che ti hanno precluso questa possibilità? Puoi descriverle?

Guarda, per dirti come la tavola mi ha influenzato te la faccio breve: con una cena ho deciso di sposarmi.

Grazie Mariatiziana e grazie Rosario per il tempo che ci avete dedicato, speriamo di reincontrarvi presto.

Di seguito alcuni collegamenti utili per approfondire la conoscenza di Crotone

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