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Situata al centro del Tavoliere delle Puglie è sempre stata una città importante per agricoltura e commercio. La sua provincia offre denominazioni di origine che spaziano dalle olive, La Bella della Daunia DOP, e di conseguenza l’olio Dauno altra DOP, per poi passare ai formaggi con il Canestrato pugliese DOP, infine la frutta con Arancia del Gargano IGP e Limone Femminello del Gargano sempre IGP. Le terre pugliesi di questa provincia offrono sette DOC dall’Aleatico di Puglia, il Cacc’e Mmitte di Lucera, il Moscato di Trani (suggerisco abbinamento anche con le ostriche), l’Orta Nova, il Rosso di Cerignola, il San Severo, prodotto con vitigni bianchi e rossi offre diverse interpretazioni dal fermo allo spumante dai bianchi ai rosati ai rossi, infine il Tavoliere delle Puglie.

Foggia è situata al centro della seconda pianura più grande d’Italia, quindi per raggiungerla lasciamo il paesaggio marino prima del Gargano e ci dirigiamo verso l’interno. Vediamo olivi e viti, oltre che grandi coltivazioni di cereali. Immersi in questo enorme paesaggio rurale pensiamo che a breve entreremo in una delle più importanti città universitarie a livello internazionale. Ci troviamo coi nostri amici Francesco Quitadamo e Rosanna Melchionda in piazza Cesare Battisti, proprio davanti al teatro Giordano. Passato attraverso varie ristrutturazioni il teatro ha ospitato i più grandi nomi del teatro e della musica italiana, avendo per un breve tempo, come direttore, un foggiano famoso: Michele Placido. Ci sediamo e partono le domande.

Francesco, da 1 a 10 quanto è utile per te incontrarsi a tavola per fare business? e perché?

10
Perché i miei migliori affari o accordi li ho sempre fatti a tavola.

Rossana credi o ritieni che esistano particolari usi, costumi locali nel relazionarsi a tavola? Anche in momenti più “soft” come le pause caffè, gli aperitivi …

Al sud il caffè è quasi un rito

Interviene Francesco:

Esiste un rito molto foggiano che ho esportato anche a Carpi. Se ti invito a bere un caffè, offro io; se sei in zona mia, offro io; in pratica se sono con una persona e la invito a bere offro sempre io.

Rosanna, se dovessi descrivere la città dove vivi tramite il piatto tipico, quale indicheresti? Anche più di uno.

Pane cotto con verdure di misticanza. Si tratta di un piatto della cucina povera di chiara ispirazione contadina, a base di pane raffermo aggiunto ad una minestra di verdure.

Francesco se dovessi descrivere la città dove vivi tramite la bevanda tipica (alcolica o analcolica), quale indicheresti? Anche più di una.

Vino, la nostra è una terra di uve pregiate e forti da cui derivano vini sia bianchi che rossi con un corpo importante. Sono adatti alla nostra cucina.

Rosanna puoi descrivere un rito o un’abitudine relativi alla tavola tipici della tua città?

Benedire con la palma e l’acqua santa l’antipasto della domenica di Pasqua.

Francesco hai una ricetta di famiglia, qualcosa che identifica le tue origini e che condivideresti?

Assolutamente si: a bandir (la bandiera) fatta da orecchiette, verdure, patate e pomodoro. In partica un piatto tricolore.

Concludiamo con un tuo aneddoto, ricordi un momento in cui hai fatto delle scelte a tavola che ti hanno permesso di raggiungere gli obiettivi oppure al contrario, che ti hanno precluso questa possibilità? Puoi descriverle?

Ero a Carpi, dove vivo e lavoro da anni, e una volta a pranzo chiesi la Braciola e mi arrivò quella che in effetti è la Braciola, peccato che io intendessi un “Involtino” di carne tenera con pinoli spezie e verdure, tipico di Foggia. Nell’ilarità dei commensali il dopo pranzo sigillò un accordo che a distanza di 20 anni dura ancora.

Grazie Rosanna e grazie Francesco per il tempo che ci avete dedicato, speriamo di reincontrarvi presto.

Di seguito alcuni collegamenti utili per approfondire la conoscenza di Foggia

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