Credito relazionale (2)

Credito relazionale - Claudio Messina

Credito relazionale
Ragionando insieme sul tema delle relazioni d’affari, proviamo a considerare la costruzione della relazione come ad un nuovo salvadanaio in cui non mettiamo delle monete, dei soldi, ma delle azioni.

Queste saranno utili a fare bene alla relazione purché facciano bene all’altro da noi coinvolto nella potenziale nuova sinergia. Iniziamo a stare bene godendo in misura sempre più grande nel sapere di avere un salvadanaio del credito relazionale pieno di azioni a favore degli altri, in modo sincero e non finalizzato. Questo arricchisce il salvadanaio di crediti non esigibili per scelta, ma crediti nel senso letterale del termine: credito = cosa affidata.

Affidiamo la nostra energia, la nostra idea, noi stessi, le nostre migliori referenze e soluzioni, impiegando tutto questo nelle azioni volte al successo della relazione, senza pensare di dover riscattare dei crediti, esigere dalla persona, ma dal salvadanaio relazionale in un futuro non pianificato, dalla relazione stessa, dal noi che si sta venendo a creare. Un passaggio dall’io al tu, per arrivare al territorio comune del salvadanaio, il noi, dove il credito è esigibile solo dal successo della relazione stessa. In questo territorio è limitativo prendere 10 dando 10, ma succede che dando 10 spesso e volentieri, senza esigere nulla, si crea 20 insieme! 

Credito relazionale - Claudio Messina

Quando l’ingaggio è voluto da ambo le parti tutto prende significato, si moltiplica la fiducia e le possibilità di profittabilità, il nostro conquistare crediti relazionali è uno dei sistemi più importanti per far evolvere la nostra professione. Il credito ci chiama a mettere in campo beni ed energia che servono a conquistare fiducia nella relazione.

Nel marketing delle relazioni professionali, il dare equivale a farsi conoscere umanamente e professionalmente, a conquistare la fiducia e permettere all’altro di farsi conoscere per conquistare la nostra fiducia. Dare non è creare un debito dell’altro verso di noi che lo faccia sentire compromesso, legato, ma mettere noi nella condizione di metterci alla prova nella relazione, per vincere insieme, senza creditore e debitore. Questo libera anche l’altro, che non si sente più in debito, ma gode ciò che gli doniamo creando gioia nella relazione.

Credito relazionale - Claudio Messina

Un’ultima considerazione: pensiamo di donare liberalmente anche quando poi non accade nulla! Quando decidiamo che quella relazione non è per noi, restiamo positivamente a credito non esigibile. Come potremmo decidere di essere avventati in una relazione se prima non la proviamo? E scegliamo di testarla proprio con il dono, per il piacere di donare.

Allora significa continuare a dare per sempre senza mai ricevere? Non si intende questo. Il suggerimento alla fine di questo articolo è quello di essere i primi a dare, a dare senza pensare di ricevere e di far sentire l’altro in debito. Riempiremo in questo modo il nostro salvadanaio di crediti relazionali di cose bellissime che profumano di abbondanza. Il mondo intorno a noi risponderà con la stessa abbondanza moltiplicando le opportunità anche per noi, che matureranno dal credito relazionale positivo non esigibile.

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