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Udine si trova in una zona rinomata per i salumi, dal Prosciutto di San Daniele DOP al Prosciutto di Sauris IGP, due chicche gastronomiche da gustare anche come base da aperitivo. A questo si aggiungono ben tre DOCG sempre in zona: il Colli Orientali del Friuli Picolit, il Ramandolo e Il Rosazzo che raccolgono in loro un blend di vitigni dal picolit, al verduzzo al Tocai friulano, Sauvignon, Pinot bianco, Chardonnay e Ribolla gialla. Tutti ugualmente bevibili anche in versione monovitigno.

Udine ha una chiara impronta medievale, lo stato di conservazione delle opere e dei monumenti che si possono ammirare passeggiando sugli acciottolati o sui lastricati è veramente notevole. Potrebbe valere la pena essere stati qua solo per vedere la Loggia del Leonello, particolare, minuziosa e tenuta sottocchio dalle stupende statue su piazza della Libertà. Dall’altro lato il Porticato di S. Giovanni con la torre dell’Orologio. Pochi passi a piedi e le nostre amiche Verena Maria ManfroiGiuliana Ganzini e Vera Dobravec ci fanno accomodare in un locale nella vicina piazza Matteotti. Qualche spiegazione su cosa ordinare e partono le domande.

Vera, da 1 a 10 quanto è utile per te incontrarsi a tavola per fare business? e perché?

10
È un momento di relax, e quando uno è in modalità relax, è più aperto ad ascoltare. Inoltre, soddisfiamo una delle primarie necessità dell’essere umano.

Verena, credi o ritieni che esistano particolari usi, costumi locali nel relazionarsi a tavola? Anche in momenti più “soft” come le pause caffè, gli aperitivi …

Credo che ogni posto riservi una scoperta, soprattutto in Italia. Ogni regione, città, paese, nasconde un aspetto proprio legato alla tradizione, fortemente collegato al paesaggio, alla storia, al dialetto e alla personalità di chi vi abita. In un contesto come il nostro, il relazionarsi a tavola diventa ogni volta una vera e propria esperienza.

Giuliana, se dovessi descrivere la città dove vivi tramite il piatto tipico, quale indicheresti? Anche più di uno.

Indicherei un prosciutto crudo di San Daniele del Friuli, poi un orzotto alla salsiccia e asparagi di Tavagnacco, un toc in braide, la polenta tagliata con il filo e per finire un dolce tipico: la Gubana.

Vera e Verena precisano all’unisono:

Non scordiamoci il frico, patate e formaggio nella loro semplicità fanno un piatto magnifico, buono anche con la polenta

Verena, se dovessi descrivere la città dove vivi tramite la bevanda tipica (alcolica o analcolica), quale indicheresti? Anche più di una.

Il Friuli è noto al mondo per i suoi ottimi vini, Udine li rappresenta benissimo tramite le sue osterie e le molte cantine, che mantengono alta la bellezza della tradizione a livello internazionale. Visitando la città, non può mancare una tappa per bere un ‘tajùt’ (il bicchiere di vino in lingua friulana) dilettandosi nella scelta di vini autoctoni, tra cui spiccano il Tocai Friulano e la Ribolla Gialla.

Vera aggiunge:

Non scordiamoci quello che stiamo gustando: lo Spritz. Sia bianco che rosso, a Udine non manca mai come aperitivo.

Sempre tu Verena, puoi descrivere un rito o un’abitudine relativi alla tavola tipici della tua città?

Una tradizione meravigliosa del Friuli è quella delle Frasche, case private aperte al pubblico per circa due mesi l’anno. In origine si trattava di aziende agricole o case di contadini, che non riuscendo a vendere tutta la loro produzione, aprivano le porte ai privati, offrendo prodotti genuini e casarecci. Con il tempo le Frasche si sono evolute, mantenendo le loro radici grazie ad una particolare normativa che incentiva e tutela le tradizioni locali, potendo offrire anche oggi un’occasione per condividere un pasto della tradizione in maniera intima e famigliare.

Giuliana, hai una ricetta di famiglia, qualcosa che identifica le tue origini e che condivideresti?

Il risotto con lo sclopit (raccolto nei campi) o con le ortiche. Lo sclopit è una fra le erbe commestibili più buone, bisogna consumarlo prima della fioritura perché dopo le foglie diventano troppo dure.

Vera, per finire, dicci se ricordi un momento in cui hai fatto delle scelte a tavola che ti hanno permesso di raggiungere gli obiettivi oppure al contrario, che ti hanno precluso questa possibilità? Puoi descriverle?

Si. C’era un ragazzo che organizzava eventi TED e si è creato questo blog, dove invitava a pranzo persone che avevano qualcosa da raccontare e postava la storia con la foto dell’intervistato con il piatto. Non era una opportunità di business diretta, ma di visibilità sicuro!

Anche tu Giuliana hai una storia?

Quando ho invitato un tour operator estero che non conoscevo, a rientrare a piedi in hotel dopo un workshop e ho offerto un aperitivo di fine giornata in piazza Matteotti a Udine: si è immerso nella vita cittadina e si è sentito parte del rito! Abbiamo poi creato un prodotto turistico nuovo ad hoc innovativo per la Regione e siamo rimasti amici da allora.

Allora anche tu Verena dacci un tuo ricordo.

Praticando il business a tavola ho riscontrato molti successi, ma non senza degli errori di percorso. Voglio citare un incontro in particolare, un pranzo di lavoro in un posto piacevole, con buon cibo e buona compagnia, ma che è finito con esito negativo a causa della breve durata della pausa pranzo del cliente. L’occasione mi ha sicuramente insegnato a gestire meglio non solo il tempo, ma soprattutto le esigenze dell’interlocutore stesso nel campo business a tavola.

Grazie Verena, grazie Giuliana e grazie Vera per il tempo che ci avete dedicato, speriamo di reincontrarvi presto.

Di seguito alcuni collegamenti utili per approfondire la conoscenza di Udine

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